L’attuale edizione della ISO 9001 è stata emessa a settembre 2015, quindi siamo vicini al suo ottavo anno di vita.
Peraltro, le norme ISO vengono sottoposte a revisione periodica per essere sempre il più attuali possibili.
Inoltre, negli ultimissimi anni sono stati introdotti dei forti cambiamenti nelle abitudini della società e per questo motivo è iniziato il dibattito su una nuova revisione della norma sui sistemi di gestione più conosciuta e diffusa al mondo.
Ti voglio fare una confidenza.
A metà maggio, ISO TC 176 – il comitato tecnico che si occupa della scrittura ed aggiornamento della norma – ha indetto una riunione per raccogliere diversi punti di vista sulla prossima revisione della ISO 9001.
Magari ti starai domando come faccio a saperlo.
La risposta è semplice: ero presente anche io! 🙂
Io partecipo a tre gruppi di lavoro di UNI ed ho aderito con molto piacere all’evento: eravamo quasi un centinaio in video conferenza provenienti da tutto il mondo e sono state due ore estremamente interessanti di scambi di punti di vista, opinioni ed esperienze.
In breve, ci sono due posizioni molto definite:
- un primo gruppo di esperti ritiene che la ISO 9001 sia da revisionare già solo perché sono passati quasi 8 anni dall’ultima edizione ed il contesto mondiale è parecchio cambiato da allora;
- un secondo gruppo che ritiene che la ISO 9001 sia sostanzialmente ancora molto attuale così come è.
Che cosa accadrà nei prossimi mesi, quindi?
Il meeting aveva l’obiettivo di raccogliere i pareri anche da parte degli esperti; il dibattito all’interno di ISO TC 176 è sostanzialmente appena iniziato e prossimamente verrà indetta una votazione fra i membri per capire in quale direzione procederà una possibile revisione della norma.
Personalmente, credo che siano vere entrambe le posizioni degli esperti: di fondo, una norma su un sistema di gestione deve essere sempre aggiornata rispetto al contesto di riferimento.
Peraltro, la ISO 9001 si applica a tutto il mondo, quindi è giusto che recepisca stimoli e spunti per essere sempre “sul pezzo”.
Nello stesso tempo, in più di 20 anni di consulenza ed auditing in aziende penso che il problema principale consista nella cultura e nella applicazione parziale della norma.
Penso che l’attuale versione della norma, infatti, sia scritta molto bene e possa rappresentare uno strumento utile da utilizzare in ogni azienda.
Il problema risiede piuttosto nella sua applicazione, basti pensare a:
- Direzioni poco interessate e coinvolte,
- bassa cultura della qualità,
- pochissime azioni finalizzate alla prevenzione,
- sistemi qualità troppo sulla carta e pochi strumenti utili per migliorare l’efficienza dell’azienda.
Ad esempio, una decina di giorni fa ho indetto un sondaggio per i Quality Manager su LinkedIn chiedendo se abbiano un budget per la gestione del sistema qualità definito e concordato con la Direzione Generale.
Di seguito trovi i risultati:
Di fondo, il sondaggio ha ricevuto 201 voti che rappresenta un campione molto piccolo rispetto al totale dei Quality Manager italiani quindi la rilevanza statistica non è certamente alta.
Nello stesso tempo, l’indicazione che il 70% di questo campione non abbia mai ricevuto un budget formalizzato dalle proprie Direzioni Generali conferma un livello di cultura della qualità piuttosto basso nel panorama italiano.
Peraltro, la questione legata al budget è presente nella norma ISO 37001 Sistemi di gestione per la prevenzione della corruzione · Requisiti e guida all’utilizzo.
In questa norma, infatti, nel capitolo 5 Leadership viene richiesto espressamente che venga definito un budget per la funzione in azienda che si occupa del sistema di gestione.
Sono convinto che l’introduzione di questo requisito anche nella prossima revisione ISO 9001 sarebbe di aiuto: avere un portafoglio di spesa e ricevere questo mandato come informazione documentata permetterebbe ai Quality Manager di avere maggiori strumenti per la gestione del sistema rendendolo più operativo.
My two cents. 🙂
E tu, cosa ne pensi? Quali nuovi requisiti dovrebbe introdurre la ISO 9001 secondo te?
Massimiliano
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Purtroppo se in una azienda posseggono già la certificazione sono convinti che si possa continuare senza il concetto di miglioramento continuo. Tanto superano la certificazione senza imparare l’idea che serve a migliorare il processo aziendale,il clima lavorativo, l’efficienza. Si aspira al “bollino”, il resto è difficile da assimilare. La certificazione dovrebbe insistere maggiormente sul concetto di vantaggio per l’azienda che si riversa sulla qualità del prodotto.
Grazie per il tuo commento Laura, che condividiamo in pieno.
La certificazione dovrebbe essere considerata non come il traguardo ma come un passaggio raggiunto da un sistema qualità che, invece, dovrebbe tendere alla prevenzione ed al miglioramento continuo.
Salve,
per me dovrebbe introdurre seriamente (e doveva farlo già dal 1987) una robusta gestione della variabilità, la cui riduzione sistematica in chiave di controllo statistico di processo è la vera definizione di “qualità”.
Questo è il mio pensiero che porto avanti dopo oltre 20 anni di attività come consulente di QMS e Quality Manager.
Sandro Rizzoli, Bologna
Grazie per il tuo commento Sandro, sicuramente la riduzione della variabilità è un tema che dovrebbe essere centrale nei sistemi qualità.